Giampiero Carocci

Il campo degli ufficiali

Giampiero Carocci

Giunti 1995 Prima edizione
Brossura editoriale con risvolti, in 8vo, pp. 235
Volume integro e compatto, modeste alonature alla prima e ultima pagina, fisiologica giallitura carta
ISBN 8809205391

9,00

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Descrizione

Da Cuneo in Germania; il lungo, dolorosissimo tempo trascorso in campo di concentramento; poi, il ritorno in patria, a Firenze. La narrazione di Giampiero Carocci, storico, studioso attentissimo dell’Italia moderna e contemporanea, parrebbe situarsi in una zona che precede o che prescinde da ogni letterarietà. La tragedia in cui queste pagine si radicano, una tragedia collettiva – lo sfacelo dell’esercito italiano avvenuto con l’8 settembre 1943, gli animi già minati dalla dittatura fascista – sembrerebbe sottrarsi a quei connotato formali cui la letteratura comunque ambisce. Bisogna dire, invece, che non è così. Carocci non ha preso alcuna decisione nei confronti della letteratura: è la vita stessa, il presupposto morale che la guida, a tradursi in queste pagine in espressione, a raggiungere la concretezza, la visibilità luminosa che è di ogni racconto, e di ogni romanzo.
Elio Vittorini, presentandolo nei suoi “Gettoni” nel 1954, scriveva che l’autore del “Campo degli ufficiali” non era “un cronista ingenuo” del proprio vissuto e aggiungeva: “Egli espone i fatti con la preoccupazione continua di spiegarseli, e di trarne un giudizio, un insegnamento”. Questo libro va perciò a situarsi sulla linea della grande tradizione memorialistica italiana. E’ scrittura di storia in prima persona – e anche evento espressivo, proprio perché la crudezza delle cose parli anzitutto all’intelligenza e alla moralità di chi legge.

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