Descrizione
Nel 1982, trent’anni dopo la sua fuga dal Tibet invaso dai cinesi, Heinrich Harrer riesce finalmente a tornare in quella che sente ormai come la sua patria adottiva. Tutto sembra cambiato: i templi rasi al suolo, il panorama sfigurato, la città trasformata in un triste spettacolo costringono l’autore a continui paragoni con il felice passato del Tibet indipendente, che l’aveva visto protagonista delle avventure di “Sette anni in Tibet”. Ma Harrer non tarda a capire che, nonostante i tanti anni di occupazione e repressione, il tentativo di “cinesizzare” il paese è fallito. Il saccheggio e la distruzione di tesori unici e di migliaia di antichi monasteri hanno in realtà rafforzato la coraggiosa resistenza di un popolo sempre più ancorato alla sua religione, poderoso vincolo di unione culturale e sociale. Harrer ci accompagna così in un itinerario intenso e commosso, in cui l’amore per il popolo tibetano si intreccia con la difesa della sua misteriosa e saggia civiltà.