Francois Ponchaud

Cambogia anno zero

Francois Ponchaud

Sonzogno Dossier 1977 Prima edizione
Brossura editoriale, in 8vo, pp. 228; alcune fotografie in b/n f.t.
Volume integro, segni d’uso agli spigoli, dedica a penna, fisiologica brunitura del tempo

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Descrizione

17 aprile 1975: i khmer rossi liberano Phnom Penh. È la vittoria della rivoluzione cambogiana, la nascita della Kampuchea democratica. E anche I’inizio di un processo di trasformazione socialista che ha suscitato parecchie perplessità e domande per la sua durezza e per la sua diversità rispetto a altre esperienze, come quella cinese o quella vietnamita. François Ponchaud attraverso la sua testimonianza e quella di numerosi profughi cambogiani racconta le fasi più drammatiche della rivoluzione khmer.
L’entrata dell’esercito rosso nella città, la deportazione forzata nelle campagne di tutta la popolazione urbana, l’epurazione dei vecchi quadri di Lon Nol. E poi la presa del potere nelle province, il grande sforzo collettivo per la ripresa della produzione agricola, in un paese devastato da un regime nefasto e da una guerra violentissima. || passato è stato indubbiamente duro, ma l’autore si interroga sul presente. « Perché i khmer rossi avevano agito cosi? Questo interrogativo tormentoso, come un dolore lancinante, non ci dava pace. Perché i vincitori avevano deportato due milioni e mezzo di compatrioti? >» Questo documento si inserisce cosi nel vivo di una
delle questioni decisive del nostro tempo: il rapporto tra democrazia e socialismo, tra realizzazione di una società più giusta e rispetto delle individualità. François Ponchaud, membro della Società delle Missioni straniere di Parigi, ha vissuto in Cambogia dal 1965 al 1975, e è stato responsabile di un pensionato di studenti khmer. Ha lasciato Phnom Penh il 6 maggio 1975.

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