Descrizione
Nominato d’ufficio per difendere un giovane accusato di omicidio e reo confesso al momento dell’arresto, Mario – un avvocato poco incline ai compromessi – accetta di seguire il caso. I fatti raccontano di una banale rapina in una gioielleria, frettolosamente progettata e messa a segno dal giovane, conclusasi fatalmente con la tragica morte dell’orefice, finito cadavere nel vano e disperato tentativo di proteggere i propri gioielli.
Ben presto, però, dietro ciò che questi fatti sembrano in tutta evidenza mostrare, l’avvocato finirà con lo scoprire qualcosa che era stato taciuto: la complicità di una ragazza..
Nei brevi e frequenti “faccia a faccia” tra il giovane e Mario traspare man mano, una pagina dopo l’altra, la natura umanissima del loro rapporto: la loro è un’amicizia che si nutre di una solidarietà istintiva, sebbene ostacolata da mille incomprensioni. L’accusato e il suo difensore si riveleranno molto più simili di quanto le loro opposte posizioni di fronte alla Legge lascerebbero pensare. Tanto l’amarissimo disincanto di Mario nell’esercitare la propria professione, quanto la malinconica vena poetica del giovane sono indici di un’umanità nostalgicamente vissuta, che sa ancora, però, distogliere gli occhi e reagire con sdegno alla quotidianità di un mondo spietato e insensato
Ambientato nella Bologna delle nuove spettacolari, miracolose ricchezze, denso di spunti metaforici e generoso di felicissime trovate linguistiche, La domenica non si lavora miscela nichilismo, passione e ironia, nel primo noir italiano scritto dalla generazione dei “ventenni”.