Descrizione
Il fascino che emana dalle lettere raccolte in questi volumi è tale che, volendo onorare la memoria di Giorgio La Pira, è parso opportuno affidare questo ricordo alla sua stessa parola, una parola “privata”, quale è quella indirizzata alle monache di clausura e ai propri familiari.
Non sono quindi scritti utili a ricostruire la storia del personaggio, del mondo in cui è vissuto e degli avvenimenti di cui è stato protagonista e testimone, ma gettano una vivida luce sulla sua interiorità di cristiano a tutta prova talvolta rivelandolo in veste inedita, come quella di educatore.
Lo ha sottolineato con molta efficacia Giuseppe Lazzati «A prima vista potrebbe sembrare che altri scritti di Lui meglio risponderebbero alla enunciata intenzione, quelli di più immediato interesse culturale, se cosi lo vogliamo chiamare: tali potrebbero essere qualificati gli scritti sulla struttura dello Stato, sulle attese della povera gente e persino taluni più attinenti alla concezione del diritto. Eppure noi siamo convinti che chi voglia cogliere non qualche aspetto della di Lui personalità, aspetto anche importante e interessante ma sempre parziale, bensì il cuore stesso della sua personalità e, nei limiti del possibile (chi, infatti, può conoscere il cuore dell’uomo?), afferrare il se- greto pulsare del mistero nascosto che ne illuminava tutta la vita dandole un senso di profonda unità, deve leggere queste lettere, che costituiscono, se non ci sbagliamo, quasi un diario dell’itinerario spirituale da Lui percorso ascendendo, di tappa in tappa, verso le più alte vette della vita cristiana».