Descrizione
Macramè: un pizzo a nodi caratteristico della Liguria, ma non solo. La ricerca delle origini di questa forma espressiva tessile conduce in tempi remoti. L’arte di annodare fibre con le mani, senza l’ausilio di strumenti specifici, risulta antica come l’umanità. In Liguria, dove le arti del tessuto e del merletto hanno conosciuto uno sviluppo eccezionale, si diffonde la lavorazione di un consistente pizzo annodato. La sua stessa definizione, macramè, denuncia un’origine orientale e, pur essendo documentato dalla fine del XVI secolo, è forse più antico degli stessi merletti a fuselli. Le autrici descrivono le tecniche di esecuzione; i rapporti con i nodi marinari; gli oggetti prodotti con l’annodare da civiltà molto lontane fra loro, come l’Oceania, l’Africa, la Cina, il Giappone.
Uno sguardo all’ambiente mercantile della Genova cosmopolita dei secoli XV e XVI, ed i suoi rapporti con la civiltà islamica, consente di comprendere come abbia potuto svilupparsi una cultura decorativa particolare, in cui il macramè ha trovato fertile terreno.
II viaggio prosegue con un esame dei motivi decorativi; con l’individuazione dei diversi centri di produzione; con il revival che il macramè conosce nell’Ottocento, mostrando una vitalità espressiva che, nel nostro secolo, anziché esaurirsi, dà luogo ad altre forme creative, oltre la dimensione del merletto.
Nella seconda parte il macramè è illustrato come il pizzo prezioso raffigurato in dipinti dal XV al XVII secolo; è il protagonista di antichi ed inediti documenti d’archivio, un testimone del lusso negli inventari dei corredi delle raffinatissime gentildonne genovesi. Le immagini provengono da musei e collezionisti tessili di tutto il mondo e ci restituiscono i ritmi di un linguaggio antico che ha profumi esotici, ma anche di mare e di casa nostra, un profumo di Mediterraneo.