Descrizione
«È una fitta raccolta di voci, vive, dirette, imperiose, lamentose, che a distanza di decenni si alza potente per ricordare il sacrificio degli alpini nella battaglia di Nikolajewka.»
Dopo la pubblicazione di Centomila gavette di ghiaccio, Giulio Bedeschi ricevette centinaia di testimonianze di reduci che gli affidarono le loro storie e i loro ricordi. Bedeschi raccolse e catalogò questa enorme mole di testimonianze e diede vita alla collana “C’ero anch’io”, un’opera senza precedenti nella letteratura italiana. Straordinaria per il valore storico e l’intensità emotiva è certamente la raccolta di memorie sulla battaglia di Nikolajewka: oltre duecento alpini italiani hanno ricostruito la loro esperienza di guerra durante il terribile inverno russo del 1942-43. In queste pagine non c’è retorica bellica ma ci sono piuttosto la grande dignità e la memoria viva di uomini che non vogliono essere glorificati, ma chiedono solo che il loro sacrificio e quello dei commilitoni morti in Russia non venga mai dimenticato.