Descrizione
Ferrara, 1938. Il prefetto Mormino, siciliano, spedito a rappresentare lo Stato fascista nella Bassa, ha avuto un’illuminazione geniale. A furia di trovarsi davanti il suo segretario Mantovani, ha notato che tra questi e i ritratti cinquecenteschi di Schifanoia c’è una somiglianza impressionante: spalle strette, gambe arcuate, cranio bitorzoluto. Non c’è dubbio, si tratta del campione, del tipo ideale, se non proprio di una razza, quantomeno di una “piccola razza”, la “razza padana orientale”. Nell’Italia che si è appena scoperta ariana e sta per varare le leggi razziali una scoperta del genere non può che procurare al suo autore la gloria scientifica e la riconoscenza della nazione.