Italo Calvino

Racconti fantastici dell’Ottocento

Italo Calvino

A cura di Italo Calvino
Oscar Mondadori 1992
Cofanetto editoriale con due volumi in brossura, pp. 285+261
Ottime condizioni, volumi compatti, minimi segni ai dorsi, fisiologica brunitura carta

6,00

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Descrizione

Volume primo – Il fantastico visionario
Storia del demoniaco Pacheco, Jan Potocki
Sortilegio d’autunn, Joseph Von Eichendorff
L’uomo della sabbia, E. T. A. Hoffmann
La novella di Willie il Vagabondo, Walter Scott
L’elisir di lunga vita, Honoré De Balzac
L’occhio senza palpebra, Philarète Chasles
La mano incantata, Gérard De Nerval
Il giovane signor Brown, Nathaniel Hawthorne
Il naso, Nikolaj Gogol’
La morta innamorata, Théophile Gautier
La Venere d’Ille, Prosper Merimee
Lo spettro e il conciaossa, Joseph Sheridan Le Fanu

Volume secondo – Il fantastico quotidiano
Il cuore rivelatore, Edgar Allan Poe
L’ombra, Hans Christian Andersen
Il segnalatore, Charles Dickens
Il sogno, Ivan Turgenev
Lo scacciadiavolo, Nikolàj Semënovič Leskov
Più vero del vero, Jean-Marie-Philippe-Auguste-Mathias de Villiers De L’Isle-Adam
La notte, Guy De Maupassant
Amour Dure, Vernon Lee
Chickamauga, Ambrose Bierce
I buchi della maschera, Jean Lorrain
Il diavolo nella bottiglia, Robert Louis Stevenson
Gli amici degli amici, Henry James
Costruttori di ponti, Rudyard Kipling
Il paese dei ciechi, H. G. Wells

“Il racconto fantastico è una delle produzioni più caratteristiche della narrativa dell’Ottocento, e una delle più significative per noi. Alla nostra sensibilità d’oggi l’elemento soprannaturale al centro di questi intrecci appare sempre carico di senso, come l’insorgere dell’inconscio, del represso, del dimenticato, dell’allontanato dalla nostra attenzione razionale. In ciò va vista la modernità del fantastico, la ragione del suo ritorno di fortuna nella nostra epoca. Sentiamo che il fantastico dice cose che ci riguardano direttamente, anche se siamo meno disposti dei lettori ottocenteschi a lasciarci sorprendere da apparizioni e fantasmagorie, o siamo pronti a gustarle in un altro modo, come elementi del colore dell’epoca. È sullo stesso terreno della speculazione filosofica tra Settecento e Ottocento che il racconto fantastico nasce: il suo tema è il rapporto tra la realtà del mondo che abitiamo e conosciamo attraverso la percezione, e la realtà del mondo del pensiero che abita in noi e ci comanda.” (Italo Calvino)

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