Descrizione
Tra tante rievocazioni, diari, memorie sugli avvenimenti della seconda guerra mondiale, l’opera di Caleffi ha un posto a sé. Per sobrietà di linguaggio, serenità e pacatezza, questo libro ha costituito una delle più sentite testimonianze sulle vicende dei deportati politici in Germania.
«Caleffi non impreca; il suo senso di umanità lo induce a comprendere anche i suoi aguzzini e lo trattiene dal condannare gli uomini. Colpevoli i regimi, che scatenano a loro difesa la ferocia dei corpi e- colpa ancor più grave delle anime» (F. Parri).
Il libro è sostanzialmente narrativo: fin dall’inizio avvince l’interesse del ragazzo l’atmosfera di cospirazione segreta: la radio clandestina, gli appostamenti, i sotterfugi, le fughe. All’arresto di Caleffi, seguono i confronti con la polizia politica, poi il primo campo di internamento, a Bolzano, ed infine Mauthausen. Ma anche qui non è l’orrore ad emergere: è il dolore umano, sono le personalità calpestate, sono alcune figure delicate e semplici che sembrava impossibile trovare tra tante sofferenze.